Dottoressa Ilaria Papini Zorli

Assistente di Chirurgia della Mano e Microchirurgia Ricostruttiva

Aree di interesse medico

Chirurgia della Mano
Chirurgia ortopedica
Ortopedia e Traumatologia

Specializzazione

Ortopedia E Traumatologia

Pubblicazioni personali su PubMed

An Atypical Lipomatous Tumor of the Forearm: A Case Report.

2021 Jul 21

Comments on “finger pulp reconstruction with thenar flap: Aesthetic and functional outcome”—–relevant questions demanding attention related to the study.

Treatment of radiocarpal degenerative osteoarthritis by radioscapholunate arthrodesis and distal scaphoidectomy.

Posizioni

Le cliniche in cui lavora il medico

IRCCS Humanitas Research Hospital, Via Alessandro Manzoni, 56, Rozzano, MI, Italia

Domande frequenti

Dito a scatto: quali sono i sintomi?

Il sintomo principale è il dolore alla base del dito, se la situazione peggiora si presenta un fastidioso scatto che si avverte quando si flette o si estende il dito interessato. Spesso il dolore è più intenso al mattino, dopo il riposo notturno, quando i tendini sono diventati più grossi a causa della stasi dei liquidi dovuta all’immobilità notturna.

Con il dito a scatto, attività quotidiane come tagliare le verdure o alzare una tapparella, possono causare un dolore intenso. Anche il tentativo di stendere un dito che si è bloccato in posizione flessa risulterà estremamente doloroso. Nelle fasi avanzate, il dito potrebbe diventare immobile e non essere più in grado di piegarsi completamente, rimanendo leggermente piegato.

Altri sintomi possono includere:

  • Dolore alla base del dito
  • Difficoltà a flettere completamente il dito
  • Rigidità mattutina
  • Blocco del dito in flessione

Cosa si intende con “dito insaccato”?

Con “dito insaccato” si fa riferimento a un trauma di natura distorsiva e contusiva a carico di uno o più dita, di solito della mano. Si tratta di un trauma che interessa soprattutto gli sportivi o chi pratica anche a livello amatoriale pallavolo, basket o altri sport in cui si possono verificare impatti diretti e con energia importante delle dita su un oggetto (ma anche una persona, per esempio scontrandosi). L’articolazione delle dita, infatti, è formata da una serie di legamenti che ne mantengono la stabilità e da una capsula articolare: quando si verifica il trauma alla base del dito insaccato, si possono verificare lesioni parziali o fratture delle strutture dell’articolazione, con conseguenze sulla funzionalità del dito. 

Tunnel carpale: quali sono i sintomi?

I sintomi del tunnel carpale si distribuiscono nelle zone innervate dal nervo mediano. Formicolio alle prime dita della mano, talvolta accompagnato da dolore, soprattutto nel corso della notte, sono i sintomi più frequenti. La sensazione di formicolio è provocata, tra gli altri fattori, dalla distribuzione dei liquidi corporei: nel corso della giornata si passa più tempo in piedi o seduti e i liquidi sono portati dalla gravità verso il basso, mentre durante il riposo notturno, i liquidi si ridistribuiscono nel corpo sdraiato raggiungendo anche gli arti superiori. La sindrome del tunnel carpale si manifesta solitamente con intorpidimento e formicolio del pollice, dell’indice, del medio o dell’anulare, ma non del mignolo. I fastidi possono presentarsi a intermittenza, ma possono anche diventare costanti. Nei casi più avanzati può comparire anche un deficit motorio. La debolezza della mano e delle dita può addirittura arrivare a ridurre le capacità di afferrare saldamente gli oggetti.

Come trattare la frattura del polso?

Il primo passo consiste nella riduzione del dolore e contestualmente si cerca di favorire la guarigione in tempi più brevi possibile. In base alle caratteristiche della frattura e alle ossa coinvolte, lo specialista valuta il trattamento più adatto per il paziente. Quando la frattura è composta si immobilizza il polso con un tutore, che va indossato per circa 30 giorni. Quando, invece, la frattura è scomposta, intra articolare o pluriframmentaria si deve intervenire chirurgicamente. Nella maggior parte dei casi per stabilizzare la frattura si inserisce una placca, che consente una mobilizzazione più veloce e un minor tempo di recupero rispetto al trattamento col gesso. Il trattamento chirurgico dura circa unora, viene eseguito in day hospital e prevede l’anestesia locale del braccio. Quando la frattura è guarita, inizia un protocollo di riabilitazione che serve a completare il recupero funzionale e che viene stabilito in base alle condizioni cliniche del paziente, alle sue esigenze funzionali e alla sua età.